La pelle è un organo che avvolge e protegge il nostro corpo, è una struttura di comunicazione e relazione, ci permette di fare esperienze sensoriali, come quella del tatto. La pelle inizia a formarsi intorno alle 8/9 settimane di gestazione. È attraverso il tatto che il feto percepisce la vita all’interno dell’utero, quest’ultimo accarezza delicatamente il feto durante la gestazione, fino a trasformare le delicate carezze in contrazioni che lo schiacceranno e lo spingeranno fuori da esso.

Il neonato è abituato alla stimolazione tattile data dal movimento continuo e necessita che gli stessi ritmi si ripristino dopo la nascita. Attraverso il massaggio restituiamo al nostro bambino quelle sensazioni rassicuranti e gratificanti che ha provato per nove mesi. Il neonato sin dalla nascita manifesta la necessità di essere toccato, coccolato. Perché non assecondarlo in questo bisogno?

Ashley Montagu scrive «La prima forma di comunicazione che il neonato riceve e il primo linguaggio del suo sviluppo avvengono attraverso la pelle»

Il massaggio è uno strumento per dialogare con il proprio bambino attraverso il contatto, lo scambio di sguardi, sorrisi, carezze. Il contatto del neonato fra mamma e papà andrebbe favorito il più possibile, in quanto ha innumerevoli effetti positivi sullo sviluppo psico-fisico del bambino. Il tocco dolce di mamma e papà rassicura e rilassa il neonato. È un modo per i genitori di instaurare un rapporto che va al di là della semplice cura. I papà spesso fanno fatica a relazionarsi con i bimbi molto piccoli, e il massaggio può essere per loro un momento intimo, fatto di coccole che va oltre il cambio del pannolino o il bagnetto, e per la mamma un momento di relazione diverso dall’allattamento. Il massaggio è un momento di unione per la famiglia, ancor di più se ci sono fratellini o sorelline. Si creeranno momenti giocosi di unione familiare, utili soprattutto se sono nate gelosie con la nascita del fratellino o sorellina.

Riappropriamoci della capacità di esprimere le nostre emozioni attraverso il contatto e soprattutto noi genitori, della capacità di toccare, massaggiare i nostri figli, di fargli provare l’esperienza del tocco buono o Nurturing Touch. È lì, dentro di noi, abbiamo soltanto bisogno che qualcuno la risvegli! Lasciamo che i nostri bambini ci guidino in questa esperienza.

Romina Marino

Educatrice esperta in temi legati alla genitorialità, coordinatrice nido d’infanzia, insegnante di massaggio infantile A.I.M.I. e peer supporter in allattamento.

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