Spesso mi capita di ripetere alle mie bimbe: “Basta, di pazienza non ne ho più!”
Come mi sento quando pronuncio questa frase e perché lo faccio?
In primis mi sento stanca, vuoi perché sono impegnata in più cose contemporaneamente. Ecco, la mia mente è occupata su più fronti. Forse fare meno cose alla volta mi aiuterebbe, fosse facile… Però se mi do delle priorità è possibile.
Magari provo anche dell’insoddisfazione, in quel momento vorrei preparare i miei amati taralli in tranquillità, rilassandomi impastando. Invece impasto, penso che devo accendere il forno, nel frattempo ascolto Sveva con le sue difficoltà con i compiti, Nora che piange e mi tira i pantaloni perché è stanca.
Sì, forse è troppo!
Quindi, pensando a mente fredda avevo bisogno di tranquillità, tempo per me, di pensare poche cose alla volta, di aiuto.
Bene, adesso torniamo alla pazienza.
Il dizionario cita: “Disposizione d’animo, abituale o attuale, congenita al proprio carattere o effetto di volontà e di autocontrollo, ad accettare e sopportare con tranquillità, moderazione, rassegnazione, senza reagire violentemente, il dolore, il male, i disagi, le molestie altrui, le contrarietà della vita in genere”
Dietro a questa parola, tanto usata da noi genitori ci sono tante competenze, che mettiamo in atto senza rendercene conto e così quando la pazienza finisce, in realtà sono tutte quelle competenze a venir meno.
Quali sono le competenze insite nella pazienza?
Pazienza è una parola legata ai sentimenti difficili, essere pazienti implica consapevolezza del proprio stato d’animo, accettazione, capacità di ascolto verso sé stessi e verso l’altro, capacità nel dominare gli impulsi.
Tutto ciò inoltre è modulato dal tipo di temperamento che ognuno di noi possiede, dalla nostra capacità di saper restare calmi, pacati, di mettere in atto comportamenti adeguati e regolati.
Non è semplice essere pazienti, è semplice desiderare pazienza, ma offrirla è molto più complesso.
Tornando alla situazione iniziale, molti erano gli elementi che mi hanno portato a non essere più in contatto con le emozioni che stavo provando. Prima di tutto non ero centrata nel qui ed ora, inoltre le mie risorse emotive non erano sufficienti per gestire tutte quelle situazioni.
Cosa fare quando capiamo di non avere più pazienza?
Quando siamo così richiedenti con il nostro corpo e la nostra mente, il sistema nervoso si mobilita. Comincia a sentirsi in pericolo, per cui attiva i meccanismi di difesa: l’attacco e la fuga.
Quando ci sentiamo in pericolo, la razionalità si spegne e si attiva l’istinto alla sopravvivenza, non gestisco più al meglio le mie emozioni. Magari alzo il tono della voce, mi agito, utilizzo una comunicazione non efficace; ricorro a ricatti, punizioni, tutto quello che il nostro background educativo propone.
Quando ci rendiamo conto di questo, dobbiamo fermarci e riconnetterci con il nostro corpo e le emozioni che stiamo provando.
In che modo riprendo il controllo?
Fare dei respiri profondi, ascoltare il nostro respiro è una tecnica semplice ma molto efficace per tornare alla calma, sorseggiare dell’acqua oppure una bevanda calda, stringere tra le mani qualcosa di morbido. Queste piccole azioni aiutano il nostro sistema nervoso a sentirsi al sicuro permettendoci quindi di disporre nuovamente della nostra razionalità e della nostra pazienza.