Come possiamo aiutare i bambini nella gestione delle emozioni che quotidianamente vivono quando noi genitori abbiamo una grande difficoltà a gestire le nostre stesse emozioni?

La teoria mi è chiara, come metterla in pratica no.

Questa è una domanda che mi sono posta molte volte, anche nelle consulenze genitoriali con voi famiglie si presenta spesso.

Tutti noi, me compresa, facciamo fatica con le emozioni, principalmente per due motivi: 

  1. il modello educativo che i nostri genitori hanno adottato non era basato sull’educazione empatica, bensì sull’educazione autoritaria. Di fatto non abbiamo un modello educativo a cui fare riferimento, non siamo stati educati a gestire le nostre emozioni.
  2. l’educazione empatica si basa sulla comprensione e il rispetto del funzionamento fisiologico dell’essere umano; e le emozioni sono di quanto più fisiologico ci sia.

Attraverso un esempio concreto ti racconto come si attua il funzionamento del nostro cervello e di conseguenza come si attivano le nostre emozioni in base a ciò che vediamo o ci accade. 

Scendiamo nella pratica.

Nostra figlia ha cosparso di giochi il pavimento del nostro salotto, magari noi lo avevamo riordinato poco prima e adesso si è spostata in un’altra stanza a giocare con la cucina.

I nostri sensi si attivano, registrano la scena:

  • disordine sul pavimento/caos
  • tanti colori, forme diverse, giochi diversi
  • vedi tua figlia in un’altra stanza con altri giochi
  • senti il rumore metallico delle pentoline, lei che parla

Il nostro cervello filtra e interpreta tutti gli stimoli:

  • è piacevole o spiacevole?
  • è pericoloso?
  • è importante?

e così via.

Per fare la sua analisi si basa sulle esperienze precedenti, quindi, esamina velocissimo tutto il database di convinzioni, credenze, emozioni passate, memorie ecc.

Elabora pensieri.

Per esempio potremmo pensare:

Accidenti, avevo appena riordinato! Ma insomma, un po’ di rispetto per tutto quello che faccio!”

oppure

Guarda com’è alta la costruzione che ha costruito!”

o ancora

nella mia mente penso: caspita devo riordinare di nuovo, pazienza è una fase passerà. Coinvolgo il mio bambino nel riordino in maniera piacevole: “Amore facciamo la caccia al tesoro dei tuoi giochi, appena li troviamo li mettiamo nella scatola.”

Il nostro cervello viene invaso da sensazioni ed emozioni… Che dipendono dall’interpretazione fatta.

Ricorda dall’interpretazione!

Ora, è qui l’opportunità!

Possiamo portare queste sensazioni ed emozioni a galla con consapevolezza e far sì che queste emozioni guidino un’azione scelta consapevolmente.

Pensiero consapevole: caspita di nuovo, avevo appena riordinato… 

Mi concentro sul mio respiro per restare ancorata al qui e ora, questa farà sentire il mio sistema nervoso al sicuro e la mia reazione sarà dettata dalla consapevolezza.

Penso: la mia bambina non lo fa apposta per farmi arrabbiare, non posso chiedere a lei di riconoscere il mio bisogno di ordine. È una fase, passerà.

Adesso che ho riconosciuto le emozioni e i bisogni che sto provando, ho ritrovato il mio equilibrio creando una relazione positiva con mia figlia.

Tesoro sul pavimento vedo tante cose, facciamo un gioco. Ho preparato due scatole, in una mettiamo tutte le costruzioni nell’altra le palline.”

Oppure reagire d’impulso.

Non ci credo, ancora! Tutti i tuoi giochi sul pavimento. Te l’ho detto mille volte che quando finisci di giocare devi mettere tutto a posto! Adesso li prendo e li faccio sparire, così impari…

Noi siamo stati abituati a non sentire, a reprimere, oppure a “sentire troppo”, senza che ci venisse data una chiave interpretativa di quello che sentivamo e pensavamo per capire come leggere le emozioni, come metterci in pausa prima di agire, per poi imparare a scegliere come agire.

La chiave è questa! LE EMOZIONI NON VANNO GESTITE, VANNO SENTITE!

Da dove cominciare?

Dall’allenarci al sentire, ricollegandoci al corpo da una parte, e riportando presenza ai nostri pensieri, dall’altra. 

Come fare?

La mindfulness, la meditazione e lo yoga ad esempio, sono delle pratiche che ci aiutano a connetterci al nostro corpo. 

Romina Marino

Educatrice esperta in temi legati alla genitorialità, coordinatrice nido d’infanzia, insegnante di massaggio infantile A.I.M.I. e peer supporter in allattamento.

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